La mia classe di scrittura ha un grande compito: ognuno di noi deve scrivere una parte di un’unica storia. Essendo stata impressionata dalla prima parte, scritta da un compagno di classe, ho deciso di fare la seconda parte. Purtroppo nessuno voleva continuare a scrivere la terza parte.
PRIMA PARTE
Tanto tanto tempo fa, prima di creare gli esseri umani, Dio creò due caratteri, VIRTÙ e VIZIO. Li mandò a vivere sulla terra in un mese. Avendo volato nello spazio immenso fino a quando gli rimase soltanto una settimana, decisero di passare gli ultimi giorni nel regno FELICITÀ con la voglia di divertirsi ogni giorno con un gioco. Il primo giorno INTELLIGENZA propose di giocare a nascondino. Tutti erano d’accordo. RAGIONE voleva fare il cercatore e cominciò a contare ad alta voce. PIGREZZA andò a nascondersi dietro un gran sasso, EGOISMO si arrampicò su un albero mentre FEDELTÀ si immerse nell’acqua. Quando RAGIONE stava per finire la conta, AMORE non trovò ancora un posto per poter nascondersi. Ad un tratto vide un cespuglio di rose spinate.
SECONDA PARTE
Saltò senza indecisione in tale cespuglio per l’attrazione della fragranza intensa, del colore affascinante, della morbidezza elegante e della freschezza piena di vitalità dei petali velluti delle rose. Le spine punsero AMORE, gli furono uscite gocce di sangue rosso come la rosa, ma sofferse i dolori acuti senza lamentare; si appassionò dimenticando che stava giocando a nascondino…
RAGIONE, dopo aver contato “5, 10, 15,…, 100” cominciò a cercare gli amici. Avendo visto un gran sasso molto vicino, credeva che dietro si nascondesse PIGREZZA. Le si avvicinò e gridò di gioia: “Ti ho trovato!”. PIGREZZA si stava addormentando e trasalì per quella voce strillante. Per sfortuna, accanto a lei c’era una spelonca. Precipitò allora verso il basso a grande velocità fino al fondo. Apparse davanti a lei un cartello: Benvenuto al deserto POVERTÀ.
PIGREZZA si sedette e pianse, sperando che qualcuno sarebbe passato e l’avrebbe aiutato. Ma nessuno venne. Cominciò a sentire una sete terribile. Si alzò per forza cercando qualcosa da bere e da mangiare. Camminò, camminò trascinando i piedi a lungo su una stradina tortuosa attorno alla quale niente circondò oltre a praterie aride; alla fine capitò ad un cactus solitario. Essendo troppo stanca, si svenne e fece un sogno, in cui un omino vecchio con tante rughe, in vestiti sbrindellati, disse tremando a lei: “Mi chiamo SPRECO. Una volta vivevo al castello LUSSO. Per aver sciupato il denaro in vestiti, in feste, nella caccia…, ho finito tutta l’eredità. Tutti hanno voltato le spalle a me, sono stato spinto a questo deserto. Dopo tanti giorni faticosi, con il compagno RISPARMIO sono arrivato al campo LAVORO, là mi trovo bene. Ti consiglierei di andarci più presto possibile. Il campo confina con il regno FELICITÀ, magari dopo un periodo di abituarti ad andare in lungo e in largo sul campo, troverai la strada giusta per ritornarci”.
Torniamo alla storia degli amici che stavano giocando a nascondino al regno FELICITÀ. Quando RAGIONE sconvolgeva per l’incidente di PIGREZZA, vide un uccellino cadere da un albero. Corse ad aiutarlo, purtroppo una volpe venne prima catturandolo e portandolo in una tana. Nel frattempo tornò la madre aquila, avendo perso il pulcino, con grande ira si lanciò velocemente e violentamente come un baleno nel boschetto prendendendo sotto gli artigli un essere vivente. Volò, volò con tutta la forza ad una foresta folta di nome PENTIMENTO e lo lasciò lì. RAGIONE pur essendo molto angosciosa capì che quell’essere vivente era il suo amico EGOISMO, che per non aver voluto essere trovato, faceva finta di non vedere l’uccellino in pericolo.
AMORE si trovava fortunatamente nel cespuglio di rosa ma gli furono sfortunatamente punti gli occhi dalla spina più acuta. Diventò cieco. Non potendo più vedere niente, si perse e vagabondò tra i petali incantevoli, foglie intrecciate e spine acute.
FEDELTÀ si nascose invece sott’acqua. Vedendo GELOSIA nuotare qua e là davanti a sé, si chiese se faccesse amicizia con lei o no.
[Classe di Scrittura – Professorino Antonio Maconi]