Il passatempo

Il passatempo

Ritengo che una vita senza passatempi sia noiosa come una festa senza il vino. Senza il vino, si continua a festeggiare ma si sente la mancanza del fermento; a dire in altro modo, si sente la mancanza della catalisi per l’emozione.

Passatempi ci aiutano a divertirci, a migliorare la nostra vita, a sfogare i nervi… Però cattivi passatempi ci danno dei mali come quando beviamo cattivo vino o quando beviamo troppo. Perciò passatempi devono essere scelti. Passatempi sono vari perché dipendono da tante cose: dalla cultura, dalla generazione, dell’ambiente… e anche dalla ricchezza. La qualità dei passatempi non dipendono comunque dal prezzo come il vino.

A molti giovani piace vivere in modo dinamico, frettoloso… come se domani la Terra fosse gelata. A me piace invece una vita tranquilla e classica. Desidererei vivere nel Rinascimento passando ore guardare l’abilità e la perseveranza degli artisti e i loro capolavori crescenti come un feto nel ventre della madre. Desidererei vivere in Austria nel diciottesimo secolo in gonna con cerchio appassionandomi nei balli. Desidererei vivere in America nel diciannovesimo secolo in vestito di un cowboy andando a cavallo dappertutto… In realtà, sono del ventunesimo secolo e so che non posso realizzare questi desideri. Tuttavia, posso vivere in modo che mi conviene; inoltre, ho cose che non esistevano in quei secoli. Una cosa molto essenziale per me e’ la radio con cui posso ascoltare melodie, voci, emozioni da tutto il mondo. Facendo qualsiasi cosa, ascolto la musica. Mangiando, la ascolto; studiando, la ascolto; dormendo, la ascolto.

Sto spesso da sola nella mia camera a fare quello che mi piace come lavorare a maglia, colorare libri, cantare, leggere, cucinare… e disordinare la roba (!!!)

Quando sto con la famiglia o i cari amici, chiacchiero, scherzo e gioco a carte o a scacchi. Ho vinto quasi sempre nel gioco a carte ma non ho mai vinto nel gioco a scacchi!!!

Il mio passatempo preferito è disegnare ma disegno raramente per qualche motivo. Adesso vorrei solo dirvi di un altro che sembra un po’ strano. Ricordo ancora le parole di un ricercatore d’arte vietnamita: “Ci sono persone che si accovacciano in un cantuccio immaginando senza meta. Sono pittori. Si raggomitolano sempre, sognano sempre nel fumo delle sigarette. In un attimo, finito un pacchetto di sigarette, il fumo è completamente oscuro ma il sogno non si è ancora sciolto”. Non fumo, non sono neanche pittrice. Comunque a volte anch’io mi siedo in un angolo della camera lasciando la mente andare dovunque vuole. Sono dei momenti in cui sono solo io nel mondo dimenticando tutto. Forse per questo ho un’impressione particolare della poesia Natale di Giuseppe Ungaretti in cui dice “Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strada. Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata”.

Non so se tutto ciò che ho appena detto in italiano significhi “passatempo”. Però oltre a quello non faccio niente di speciale, tranne che studiare. Per godermi bene, devo avere una conoscenza fondamentale di diversi aspetti della vita.

Gennaio 2004

[È un testo che ho preparato per l’esame orale il primo semestre del secondo anno. Entrando nell’aula ero tremante, non di freddo ma per ansietà. Avendomi vista in un maglione nero, le due professoresse, Graziella Costa e Alessandra Chiricosta, mi hanno chiesto perché mi vestivo in nero. Le ho risposto che l’avevo fatto a maglia e speravo che mi avrebbe portato fortuna. Le due professoresse hanno sorriso e cominciato a raccontare storie dei maglioni fatti dalle loro zie. Le ho ascoltato con sorpresa e contentezza anche se non ho capito tutto. Dopo quell’esame mi sono accorta che loro erano riuscite a “cacciare via” la mia ansietà! Non dimenticherò mai che mi hanno aiutato a prendere dieci punti, un punteggio raro!]